Giovanni Massolo, infaticabile artista e indagatore di nuove ed affascinanti formule espressive, questa volta approda alla ricerca di valenze e formule maturate nell'ambito dell’antica cultura figurativa, di carattere religioso. La Via Crucis costituisce per lui un modello di straordinario interesse, in cui ritrovare lo spirito della narrazione e la più alta espressione drammatica dei sentimenti ma, allo stesso tempo, è un terreno di ricerca per sperimentare tecniche artistiche tratte da antiche tradizioni - precedenti all’istituzione della Via Crucis stessa -, come il medioevale fondo oro a missione con la preparazione della tela a Bianco di zinco, colla di coniglio e gesso di Bologna, oppure per riproporre uno studio dello svolgimento narrativo e compositivo - attraverso disegni di grandi dimensioni - che richiama l’utilizzo dei cartoni preparatori per la grande decorazione ad affresco. Tuttavia, non si tratta di imitazioni ma di profonde e radicali rivisitazioni della tradizione di cui Massolo coglie essenzialmente lo spirito, l'espressionismo più esasperato e il senso di pathos; ma con una evidente volontà di attualizzare il fatto storico, renderlo più vicino e partecipato, una sorta di novello "tempus veritatis" di francescana memoria, o di Sacra Rappresentazione in cui del Cristo viene esaltato l'aspetto sofferente più umano e materiale; anzi nel Cristo si riassumono le sofferenze di tutta l'umanità, anche quella contemporanea, evocata dal cielo plumbeo costellato da fabbriche cadenti con orribili ciminiere fumanti.
 

 

Gianfranco Cuttica di Revigliasco
Assessore alla Cultura
del Comune di Alessandria