SPAZIO ARTE

Corte Zerbo - GAVI 2

(AL)

"Ulisse nelle geometrie del Crisoprasio in Rio Marina"

Opera pittorica di cm 100 x cm100 - Olio su tela

 

"Viaggio uranico e ctonio di Giovanni MASSOLO alla scoperta dell'Isola d'Elba"

dal 12 al 25 novembre 2005

Orario

Feriali: ore 17.00  -  19.00

Sabato e festivi: ore 16.00  -  19.00

 

Inaugurazione mostra: 12 novembre 2005 ore 17.00

                     La critica del Prof.Carlo Prosperi

     E L B A   2 0 0 3

                Il viaggio uranico e ctonio di Giovanni Massolo

Reduce dal viaggio uranico e ctonio che lo ha portato a cogliere l’intima essenza dell’isola d’Elba,dove mare e cielo si coniugano misteriosamente con le viscere minerali dell’antica Aetalia, in una sorta di contrappunto cromatico che mescola la pesantezza e, per così dire, l’impermeabile opacità della materia alla diafana trasparenza dell’etere o alla cangevole grazia delle onde, Giovanni Massolo ha messo ulteriormente a frutto la messe opima di intuizioni e soluzioni esperite in itinere, approfondendo,in forma sperimentale, la sua conoscenza di quella no man’s land in cui sembra miracolosamente sussistere la coincidenza degli opposti: della forma e dell’informale. Ne sono dimostrazione  concreta questi  oli su tela, dove le ricadute del viaggio conoscitivo sono particolarmente evidenti. Qui il pittore sembra davvero mettere in pratica il sogno marinettiano di sostituire la psicologia  con “l’ossessione lirica della materia”, poiché di quest’ultima giunge a carpire, con estro divinatorio, “i differenti impulsi direttivi”, le forze – centrifughe e centripete – che la attraversano,modellandola e trasfigurandola. E così, paradossalmente, dal cuore stesso della terra, che diresti inaccessibile alla luce e al moto, si sprigiona a sorpresa una fantasmagoria di colori e di forme geometriche. E  ancora una volta ciò che è ctonio diventa uranico: basta un frammento di foglia d’oro o un tenue impasto di titanio per accendere pure nel più inerte e nel più refrattario dei corpi un’illusione siderale, uno sprazzo d’infinito. Malachiti e crisoprasi, granati ed ematiti, esaltati – per contrasto – dalle studiate campiture su cui si stagliano, sembrano frammenti astrali, fuochi d’artificio irrigiditi nella loro versatile effusione da un sortilegio senza nome. Ma è questo, in fondo, il segreto che permette a Massolo di cogliere, sub specie coloris, in uno sforzo di approfondimento o di oltranza che talora “taglia”la tela, l’anima delle cose.

                                                                                                  Carlo PROSPERI

 

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